Quanto al perdono... proprio l' atteggiamento del Dio biblico è alquanto contradditorio. Celebrazione della festa del perdono riflettendo sulla parabola del Padre misericordioso (Lc 15,1-3.11-32). Vero..a Dio nulla è impossibile....ma a noi esseri umani?...dici che chi crede nella misericordia NON PUO'non perdonare..scusami ma questa è una imposizione..tanti vorrebbero ma non riescono x validi motivi....e certo che non si possono condannare se non riescono,si può comprenderli.Imporsi il perdono equivale a nulla,perchè esso deve scaturire sinceramente dal cuore,almeno deve essere vissuto e scelto con libero arbitrio,non come scelta obbligata.Che ne pensi? R. Alleluia. (Scarica) La parabola dei ciechi. Amare il nostro carnefice equivale a perdonarci tutti i nostri peccati. Quando riflettiamo in profondità e con molta sincerità sul nostro modo di perdonare, ci rendiamo conto dei grossi limiti che possediamo. Perdonare non significa abdicare ai propri diritti. Chi crede nella misericordiosa remissione dei peccati, non puo' non perdonare. riflessioni sul Perdono e preghiera (Dal Salmo 113/A) Alleluia, alleluia: il Dio Vivente è con noi.CANTO AL VANGELO (Lc 6,36.38) R. Alleluia, alleluia. Conoscere il proprio vissuto drammatico, tragico o di violenza, può creare ulteriore dolore, può aggravare il peso di un’esistenza. Vendicatevi! E, prima di salire al cielo, dice ai suoi discepoli di andare in tutto il mondo per portare il perdono e la pace di Dio. Il perdono è essere in comunione col Cristo, con la vita del Cristo, ad imitazione della vita del Cristo. Perdonare l’imperdonabile: questa l’unica misura del perdono cristiano! Settanta volte sette - Dieci piccole riflessioni sul perdono, dell'editore Città Ideale. Tutto l’inghippo di una incarnazione consiste nella non comprensione di aspetti non piacevoli della vostra vita che non avete prodotto con la vostra azione, l’azione di oggi ed il comportamento di oggi, ma risalgono a vite precedenti non esperite con la giusta consapevolezza e comprensione per poter essere trascese e non più riproposte. - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali. Ma si può riflettere su quanto affermato dagli autori e metabolizzarne la conoscenza e il significato. Concluderei il tema con questa frase: Il perdono libera l’anima, rimuove la paura. Il tormentone n. 2, dopo quello n.1 dell’ama te stesso. In tal modo, il rapporto amoroso si ferma ad uno stadio che non è conoscenza completa della interiorità degli altri: quando voi dite “io conosco i miei amici, conosco il mio partner, i miei figli” dovete ancora sperimentare una conoscenza molto più profonda di quella di cui oggi siete certi. Il perdono è un aspetto caratteristico del vero cristianesimo biblico ed è fra gli argomenti che rendono speciale la via e il credo tracciati dal Signore Gesù Cristo. Riflessioni sul perdono {phocagallery view=category|categoryid=1|imageid=200|overlib=0|limitstart=0|limitcount=0| detail=4|displayname=0|displaydetail=0|displaydownload=0} Grazie ️ Già per l’illimitata ampiezza del perdono divino rispetto al confine circoscritto della giustizia si era visto che l’equazione era 7 a 1.000 (Es 34, 7). La bellezza del perdono è poter ricominciare e non dico una cazzata quando affermo che il perdono è un’arma potente. In questo vangelo vi è un accento particolare posto sul perdono che Gesù sa dare anche in quest’ora, l’ora dei suoi nemici, l’ora che egli stesso definisce come quella delle tenebre. Il motivo è semplice, però occorre fare un ulteriore chiarimento per le vostre menti. (Anonimo) Volete essere felici per un istante? A proposito del perdono, di cui si sente sempre parlare tra la vostra gente, occorre saperlo interpretare e viverlo nella maniera giusta: il perdono ad un’offesa annulla l’oltraggio, la cattiva azione, se è fatto col cuore senza sentirsi migliore degli altri, ma vicini e simili all’altro nell’errore e nel perdono; significa che tutti siamo passibili di errori e di sbagli ma siamo anche capaci di individuarli e di annullarli col perdono reciproco. Anche nei rapporti più profondi tra figli dello stesso padre e della stessa madre, anche nel rapporto matrimoniale, la conoscenza non può mai considerarsi completa; gli ostacoli che si frappongono appartengono ad entrambe le parti; da un lato c’è chi conserva scrupolosamente la propria interiorità dagli attacchi degli altri, perché si ha paura ad esprimere tutto se stessi, dall’altra parte non c’è questa propensione ad approfondire il rapporto per paura di scoprire dell’altro elementi che non si accettano che non si condividono. Non vi dico tutto questo per farvi scoraggiare, ma solo per indicare che il percorso per la conoscenza degli altri, oltre che per la conoscenza di se stessi, è un percorso infinito, ma che ogni resistenza che si lascia alle spalle diventa una tappa in più e accorcia il cammino, naturalmente immaginario, che porta alla consapevolezza piena, all’amore pieno di se stessi e degli altri. È un perdono calcolato ma necessario, funzionale; ma non è questo il tipo di perdono che ha insegnato Gesù. Riflessioni sul Testo: “DONO e PERDONO” di Enzo Bianchi internazionale, hanno bisogno di aprirsi al perdono per ritessere legami interrotti, per superare situazioni di sterile condanna mutua, per vincere la tentazione di escludere gli altri non concedendo loro possibilità di appello. Si perdona chi si pente , non chi non si pente, anche se è vero che non possiamo essere perdonati, se non perdoniamo. Esiste, come sappiamo, un sacramento del perdono, nel quale chiediamo a Dio perdono e perdoniamo chi ci ha offeso; e questo è il sacramento della Penitenza o Confessione. A volte può essere necessario, ma naturalmente non si può conoscere tutto il proprio vissuto; a nostro parere anche nei trattamenti regressivi che si fanno, si può conoscere qualcosa ma non tutto: la non conoscenza può essere utile più della conoscenza. Perdonare non è facoltativo, e per essere davvero sincero, il perdono deve scivolare nell'oblio. L’accoglimento senza reazioni violente produce il perdono totale, il perdono completo. Il perdono che Gesù raccomanda più volte di concedere a chiunque è una questione che riguarda in primo luogo i discepoli stessi, il loro rapporto con se stessi e con la propria vita , e solo secondariamente il loro rapporto con gli altri. La strumentalizzazione che il caso Sofri alimenta, consente ancora di obiettare che sono stati impedimenti di ordine tecnico e giuridico a relegare a mezz'aria quella domanda di grazia? Guardando a Gesù crocifisso, l’unica autentica contemplazione cristiana, si può passare dalla contemplazione al pentimento e alla conversione, che è sempre un ritorno sulle sue tracce. Gesù stesso è venuto tra noi invitandoci a convertire la nostra vita dal male e a chiedere perdono a Dio. Penso che se una persona sbaglia, riconosce il suo errore, chiede scusa e viene perdonato questa persona può fare di meglio, perdonare regala un’altra possibilità a chi ha sbagliato, perdonando dai l’occasione all’altro di redimersi e di migliorarsi. Se tu non sei capace di perdonare, come potrà Dio perdonarti? Grazie Patrizio per il bell’articolo che mi porta a riflettere su quanto debba ancora lavorare su me stessa. E' caratteristica di Dio, è specifico atteggiamento cristiano, e quindi è solo dono di Dio poterlo praticare. Perdonare significa assumersi maggiori responsabilità, il nostro è un lavoro interiore a volte più faticoso di altri lavori perché ci impone di andare al di là dei propri interessi egoistici, al di là dei limiti imposti dalle nostre emozioni e le emozioni a volte possono arrivare a creare contrazioni al cuore e un cuore contratto fa fatica a donare e donarsi e quindi se sul piano emotivo facciamo fatica ad aprirci e donarci, perdonare … Perdonare non è facoltativo, e per essere davvero sincero, il perdono deve scivolare nell'oblio. Perdono significa comprensione dei difetti e dei limiti degli altri perché si riconoscono i propri limiti e difetti; il perdono è importante perché toglie un peso dal vostro cuore e così lascia il posto all’amore che prima non trovava spazio. Perdonare è azione di enorme difficoltà sempre e comunque. Con la sorella che si chiama Lidia come la nostra medium, con lei dobbiamo affrontare un discorso un po’ diverso perché deve ancora sviluppare tanti settori nella propria vita che sono ancora in programma e che tardano a svilupparsi perché con la mente lei ha frenato, ha dato lo stop. Riflessione sul perdono - introduzione Perdonare gli altri La riflessione del nostro gruppo, sollecitata dal lavoro fatto dal gruppo Marconi qualche mese fa, è partita dalla frase di Recalcati, che, riferendosi al tradimento nella coppia, scrive che sia il gesto del perdono sia quello dell'impossibilità di perdonare non Sviluppa il cuore, metti da parte il pessimismo, la negatività, dai fiducia alle guide che ti affiancano e sanno meglio di chiunque altro proteggerti: e chiamaci nei momenti di bisogno, ma sappi che hai già tanti di quegli aiuti che non avverti perché distratta da tante cose. La pietà del perdono . L’accoglimento di un dolore, di una sofferenza, di un aspetto della vita non gradito, sappiate che potrà dissolvere quella parte di karma che non ritroverete in un’altra incarnazione, se dovesse essercene un’altra. Cos'è il perdono frasi e riflessioni sul vero perdonare sono parole delle Guide Angeliche, Cosa succede quando l'anima lascia il corpo. Noi vi vediamo in questa maniera in tutta la sfaccettatura della vostra personalità sia fisica che spirituale, perché non abbiamo più paraocchi, non esistono pregiudizi, abbiamo eliminato i compartimenti stagni e i diaframmi, abbiamo perduto il corpo fisico e con esso si sono dissolti. La gratitudine è come un fuoco, che invece di bruciare unifica tutto ciò che di buono è già presente intorno a me facendomi stare bene. E’ il bisogno del perdono di Dio. L’oblio delle vite precedenti, che si presenta in ogni incarnazione è un segno benevolo della legge del nostro Creatore. Se di percorso parliamo è perché ci rapportiamo allo scorrere del tempo, del vostro tempo che è necessario per dare le possibilità di fare tante esperienze, naturalmente ognuna migliore delle altre, anche se, nel contempo, tutto ciò può apparire un ostacolo alla comprensione piena del programma spirituale perché si è inseriti nel tempo di oggi. di Vincenzo Andraous. Se il cristiano perdona facendo calcoli, svaluta quel perdono che proclama a parole. 17 settembre 2017 XXIV domenica del tempo Ordinario di ENZO BIANCHI In obbedienza al Signore Gesù, l’amore e il perdono del cristiano siano gratuiti, senza calcoli né restrizioni, “di cuore”. Siamo qui con voi fratelli e come in ogni incontro con i vostri spiriti si rinnova il sodalizio, la cooperazione con ognuno, perché pur vedendovi come gruppo, animati dalla stessa volontà e dallo stesso obiettivo noi vi vediamo come singolo, come entità, di cui conosciamo tutte le prerogative e tutti gli aspetti poliedrici della vostra interiorità. “Nel Padre Nostro preghiamo: ‘Perdona i nostri debiti come noi perdoniamo ai nostri debitori”. Secondo me ci sono due tipi di perdono, c'è un perdono per amore del prossimo e un perdono per amor proprio. Perdonate! RIFLESSIONI SUL PERDONO. Il pensiero che sta alla base di questi due versi del Vangelo è il perdono. (Henri Lacordaire) Ferire qualcuno che sai ti perdonerà è la cosa più scorretta di tutte. Lo esperimentiamo innanzittutto nei rapporti familiari, con gli amici, con i colleghi di lavoro, con i compaesani, con tutti gli altri. Così come quando perdonate i vostri fratelli per un comportamento non amorevole, per un’offesa, il perdono annulla l’offesa, annulla l’azione non gradita. Riferimento: Perdono. riflessione sul perdono In un’intervista speciale, Padre Richard Rohr, fondatore del Center for Action and Contemplation, condivide alcune cruciali e confortanti intuizioni a … riflessioni sul perdono dovremmo vivere ogni giorno come fosse l’ultimo, perche’ non sappiamo quando la persona che siamo oggi morira’. 4 Maggio 2015 . Ecco perché è molto più difficile che perdonare per amor proprio. Nel tempo dell’avvenuta incarnazione si possono creare molti disagi, molte incertezze, ed è difficile portare avanti un programma incarnativo quando non se ne conoscono i presupposti. E poi si deve «dare gloria a Dio: “Tu sei grande, Signore, mi hai fatto tante cose buone, purtroppo ho peccato. Nel vangelo Gesù dice: “Sapete che fu detto: occhio per occhio e dente per dente. Ma tornando all’inghippo, a quegli interrogativi che vi ponete sugli aspetti della vostra vita che non riuscite a modificare con tutto il vostro impegno, le vostre forze, su questo argomento dovrete molto riflettere ma non avvilirvi perché la riflessione fatta con serenità, con fiducia piena nell’amore che vi portiamo e nell’amore del Padre, vi farà comprendere che tutto è necessario e serve se lo accogliete benevolmente e senza respingerlo con violenza. Le modalità di approccio alla conoscenza del vostro mondo si fermano alla superficie di quella profondità e bellezza che ognuno di voi contiene in sé e che non viene alla luce facilmente, che non viene colta così direttamente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. Perdonare è liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu. Io non perdono e non dimentico, ma non odio (L.Segre) Riflessioni di Giuseppe Savagnone - Odio, perdono, memoria e verità - e Tommaso Manzon - Quale diritto?Quale giustizia? Editoriale - Riflessioni sulla strategia della riconciliazione - Quello che è avvenuto in Italia con esponenti delle Brigate Rosse - accolti da Comunione e Liberazione in una narrazione del perdono - non è esattamente quello che è avvenuto in Sudafrica con Desmond Tutu. Ricco di gesti e di segni per vivere la celebrazione. Devo prima di tutto perdonare me stessa e accettare i miei limiti per espandermi. È quello che ancora voi umani non riuscite a cogliere nel rapporto col vostro prossimo, anche quel prossimo che considerate amico, che pensate di conoscere. E quindi non è un perdono incondizionato verso il prossimo, verso chi dobbiamo materialmente perdonare, ma è un perdono rivolto a noi stessi, perché così come giudichiamo così saremo giudicati, così come perdoniamo così saremo perdonati. Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it. Io non ne sono capace. Il perdono che Gesù raccomanda più volte di concedere a chiunque è una questione che riguarda in primo luogo i discepoli stessi, il loro rapporto con se stessi e con la propria vita , e solo secondariamente il loro rapporto con gli altri. Anche se non è facile, quando affrontiamo il problema in questo modo permettiamo alla parola di Dio di esaminare “i pensieri e le intenzioni del [nostro] cuore” e di guidarci così che possiamo imitare l’atteggiamento misericordioso di … Il lavoro del perdono - Alcune riflessioni sul rapporto amoroso Sempre più di frequente nel lavoro clinico capita di dover affrontare delle problematiche di coppia che hanno a che fare con il tema del tradimento.
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