Uno dei personaggi storici di Venezia ricordato per lo smisurato amore per il suo gatto fu il Doge Francesco Morosin, il condottiero non se ne separava mai neppure in battaglia. Palazzo Morosini fu portato in dote da Laura Priuli, vedova di Francesco Malipiero, quando sposò Pietro Morosini, rimasto vedovo di Maria Morosini. La chiesa di Santo Stefano a Venezia è uno dei più bei esempi di architettura gotica in città. giovani ai licei annessi alla Scuola Navale Militare “Francesco Morosini” per l’anno scolastico 2018-2019, indetto, tra gli altri, con Decreto Dirigenziale n. M_D GMIL REG2018 0155289 del 2 ... 38° LO GATTO Giuseppe Davide 26/11/2002 8,010000 39° BUTTIGNOL Elena 02/04/2002 8,000000 Per questo rinunciò al matrimonio e morì al comando della truppa. The funeral of Doge Francesco Morosini (1619-1694) in Nafplion, 1702, painting by Alessandro Piazza Consacro’ la propria vita per la difesa della Patria. Francesco Morosini (26 February 1619 – 16 January 1694) was the Doge of Venice from 1688 to 1694, at the height of the Great Turkish War.He was a member of a famous noble Venetian family (the Morosini family) which produced several Doges and generals. Facebook Twitter Pinterest Francesco Morosini aveva un gatto a cui era particolarmente affezionato che portava sempre con sè, anche in battaglia. He "dressed always in red from top to toe and never went into action without his cat beside him." in Grecia dove gli furono tributati onori degli di un eroe. Di questa gatta purtroppo ci è sconosciuto il nome. Il gatto è tutt’ora conservato al Museo di Storia Naturale di Venezia. Dopo la sua morte lo fece imbalsamare con un topolino fra le zampe. Visualizza i profili delle persone di nome Francesco Morosini. Si potrebbe così procedere per pagine e pagine vagabondando dall’Alsazia alla Danimarca passando per l’Irlanda sino a dirigersi verso il Belgio, arrivando, come descritto ne “Venezia e i gatti, storia, aneddoti, curiosità” (Piero Pazzi, Edizioni Cats Museum Cattaro, pp. Altro gatto famoso era quello che il doge Francesco Morosini si portava dappertutto, anche in guerra, Nini, il gatto di un caffè ottocentesco ai Frari che ebbe l’onore di una scultura commemorativa alla sua morte e il povero soriano del custode del campanile di S. Marco che fu l’unica vittima del crollo del campanile nel 1902. Il gatto (anzi la gatta) veneziano più celebre è probabilmente quello appartenuto al Doge Francesco Morosini (1688-1694), ricordato in molte biografie per la sua austerità e la sua misoginia. Sappiamo però che il dolce felino seguì il suo padrone nelle sue campagne di guerra in Levante. Francesco Morosini (1619-1694), per quattro volte capitano della flotta e dell’esercito veneziano, oltre che doge (dal 1688), ebbe un ruolo particolare e importante nella storia di Candia e in quella della Morea, nonostante le loro diversità. L'amore del Doge Francesco Morosini per il suo gatto. La sontuosa dimora era composta da due edifici separati da un cortile interno; le facciate di terra e di acqua presentavano caratteri diversi e quella sul campo era affrescata da Antonio Aliense. Al suo interno vi sono diverse opere d'arte e monumenti funebri, fra cui la tomba del doge Francesco Morosini (1619- 1694), proprio al centro del pavimento, un' incredibile opera in bronzo di Antonio Gaspari e Filippo Parodi. Quando la sua amatissima bestiolina morì il Doge la fece imbalsamare con un topolino fra le zampe.
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